Nel 2014 la Raffineria IES di Mantova chiudera' la produzione di bitume industriale. 300.000 tonnellate di bitume/anno in meno per la produzione di membrane impermeabilizzanti. Restera' solo la API di Falconara. Sarebbe un monopolio, che porterebbe a prevedibili conseguenze, ma che comunque non soddisferebbe il fabbisogno del mercato nazionale.
Nel Medio Oriente, dove lo Stato interviene in queste politiche, hanno realizzato delle super-raffinerie, modernissime e tecnologiche. Difatti l'industria della produzione delle membrane in Egitto ed Arabia Saudita e' fiorente, ed esistono gia' progetti di delocalizzazione in Qatar. Quindi la soluzione e' andarsene? O di importare bitume dal Medio Oriente?
In Cina, dove il problema e' la scarsita' di bitume con conseguente prezzo elevato, hanno risolto il problema in maniera piu' pragmatica: ricavando bitume da altri materiali, facilmente reperibili ed a basso costo.
Si tratta di modificare le tecnologie per poter reggere l'impatto con la concorrenza, e bisogna farlo in fretta prima che sia troppo tardi.
Il prodotto alternativo c'e', si tratta dell'asfalto naturale, da cui si ricava bitume con un processo piuttosto semplice. Il materiale e' disponibile e per ora poco considerato dai laboratori di R&D italiani. Non altrettanto da quelli indiani e Cinesi: la sola Cina ha importato nel 2012/2013 40.000 tonnellate di asfalto naturale utilizzato che additivo per la produzione di bitume da fuel oil. Un esempio che meriterebbe di essere valutato e seguito, prima che sia troppo tardi.
Seven Seas Consulting
Natural Asphalt